Lo sbiancamento denti professionale è uno dei servizi più richiesti ai dentisti, per tornare ad avere denti bianchi e lucidi in breve tempo.

Cosa lo differenzia dagli sbiancanti denti che si utilizzano in casa? Quanto dura la seduta e, soprattutto, quanto durano poi i denti bianchi?

Ne parliamo in questo articolo, dedicato proprio allo sbiancamento dentale professionale.

 

Cosa usano i dentisti per sbiancare i denti?

Lo sbiancamento dentale a opera dei dentisti viene effettuato dopo una seduta di pulizia dei denti. Prima si elimina tutto il tartaro e la placca depositata, quindi si prosegue con l’applicazione di prodotti dall’effetto sbiancante.

Quali sono questi prodotti? Sono due soluzioni chimiche, in particolare:

Entrambi sono in formulazione gel, che vengono applicati rispettivamente sulla superficie dei denti e su apposite mascherine da lasciare in posa.

Anche i tempi dei trattamenti cambiano: con il gel a base di perossido di idrogeno sono necessarie dalle due alle quattro applicazioni, per almeno 15 minuti ciascuna; il perossido di carbammide, applicato sulle mascherine, richiede una posa di 30 minuti.

Se hai già fatto una seduta di sbiancamento denti dal dentista, saprai che non ci si limita ad applicare il gel sui denti, ma si potenzia la sua efficacia attraverso l’uso del laser.

Nello sbiancamento denti con laser, la luce emanata direttamente sui denti favorisce l’attivazione del perossido di idrogeno che penetra all’interno della struttura del dente e scompone le molecole che compongono le macchine in particelle più piccole, facili da eliminare.

 

Ogni quanto fare sbiancamento denti?

È difficile dare una risposta univoca a questa domanda, in quanto l’ingiallimento dei denti dipende da vari fattori e cambia da persona a persona.

In genere, è opportuno eseguire lo sbiancamento subito dopo una seduta di detartrasi, consigliata una volta all’anno. Chi fuma, però, potrebbe ritrovarsi i denti gialli molto prima, quindi dovrebbe recarsi dal dentista anche ogni sei mesi.

Il tuo dentista di fiducia saprà consigliarti al meglio su quando riprendere l’appuntamento e quali accortezze prendere per ritardare il più possibile la comparsa delle macchie sui denti.

 

Cosa non fare dopo lo sbiancamento dentale?

Subito dopo lo sbiancamento, i denti restano più sensibili e propensi ad assorbire pigmenti che potrebbero vanificare il lavoro del dentista e far tornare le macchie prima del previsto.

Ecco perché è bene evitare cibi, liquidi e brutte abitudini come:

  • assumere tè, caffè, vino e bevande pigmentate che creano macchie scure sui denti;
  • alimenti colorati, in particolare del mondo vegetale, come ciliegie, barbabietole, pomodori, lamponi, more e tutti quelli che in genere creano macchie colorate sulla lingua e sui denti;
  • cioccolata e liquirizia, anch’essi due alimenti molto pigmentate;
  • alimenti ad alto contenuto di acidità e bibite gassate, come il limone o la coca-cola, che potrebbero danneggiare i denti ancora sensibili dopo lo sbiancamento.

Il fumo, per la presenza di tabacco e nicotina, è anch’esso nemico di un sorriso bianco e smagliante. Meglio evitare di fumare almeno per le sei-otto ore successive alla seduta di sbiancamento.

 

 

Dopo quante ore dopo lo sbiancamento si può mangiare?

È possibile mangiare già dopo un paio d’ore dalla fine della seduta. Tolti i cibi sopra menzionati e tutti gli altri che possono macchiare i denti, si può serenamente mangiare tutto: dalle proteine della carne e del pesce ai primi piatti, purché siano alimenti poco colorati.

Le mele e il latte possono essere consumate, e se proprio non si può fare a meno di una bevanda non alcolica colorata come la coca-cola o l’aranciata, si può ricorrere per qualche giorno all’uso della cannuccia.

 

Quando dura il dolore ai denti dopo lo sbiancamento?

Lo sbiancante denti, che sia a base di idrogeno o di carbammide, non crea un vero e proprio dolore. I denti più sensibili potrebbero però reagire al freddo e al caldo eccessivo degli alimenti, soprattutto se, di base, si soffre di disturbi quali gengivite o si hanno denti iper-sensibili a prescindere dal trattamento odontoiatrico.

Una sensibilità accentuata può permanere per qualche giorno. Se dovesse persistere, meglio contattare il dentista.

È probabile che situazioni di dolore ai denti siano legate più alla seduta di pulizia dei denti che allo sbiancamento vero e proprio, dato che, per la detartrasi, si utilizzano strumenti che potrebbero infastidire le gengive più fragili.

 

Cosa fare dopo lo sbiancamento dentale

Esclusi tutti i comportamenti sopra riportati, si può vivere sereni con tutte le attività quotidiane solite dopo una seduta di sbiancamento denti.

Vogliamo aggiungere solo un altro suggerimento tra i consigli post sbiancamento dentale: curare bene l’igiene orale giornalmente ritarda non solo la comparsa delle macchie sui denti, ma anche la visita dal dentista.

Utilizza dopo ogni pasto spazzolino e dentifricio, anche uno sbiancante per agire ogni giorno contro i denti gialli o i denti macchiati, e integra collutorio e filo interdentale per eliminare tutti i residui di cibo e rallentare la produzione di tartaro.

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